Quando la distanza non pregiudica la Qualità – Il caso della Pericoli Asia Pacific

Le origini di Pericoli Asia Pacific

La Pericoli Asia Pacific ha aperto i suoi battenti nel 2013, quando l’ufficio di rappresentanza si è trasformato in un vero impianto industriale.
La scelta di inaugurare un nuovo ramo localizzato nel Sud-Est asiatico è stata esclusivamente strategica e logistica: la domanda di prodotti Pericoli è sempre stata rilevante e ha sempre rappresentato una percentuale molto significativa della produzione. Per offrire un servizio migliore alla clientela, accelerare i tempi di consegna e spedizione si è deciso di decentralizzare e creare una filiale con la missione di seguire ed incrementare queste specifiche quote di mercato.

La filosofia legata a questo ambizioso progetto è sempre stata quella di mantenere e garantire gli stessi standard qualitativi della casa madre.
Non a caso, il monitoraggio e il controllo qualità vengono gestiti dal team italiano seguendo i principi cardine che hanno reso il brand famoso in tutto il mondo.

I benefici per i clienti

Disponendo di sistemi di produzione identici a quelli presenti in Italia e seguendo le stesse linee guida relativamente alla produzione, al controllo dei materiali in ingresso e del prodotto finito, la Pericoli Asia Pacific è in grado di servire ai propri clienti prodotti qualitativamente identici a quelli marchiati “Made in Italy”, in maniera non solo più rapida, ma anche più conveniente.

L’ing. Luca Piana ci spiega: “La filiale Malese lavora sulla base di standard italiani, seguendo direttive impartite dall’Italia; questo ci permette non solo di soddisfare i vari aspetti della qualità del prodotto (utilizzo di materiali di qualità eccellenti, tecnologie assodate e ampiamente testate), ma si avvale anche dell’apporto intellettuale del team della casa madre e quindi dell’esperienza acquisita in anni di conoscenza del prodotto. Sono soddisfatto di come stiamo lavorando in Malesia, gli standard sono alti e questa prerogativa è ciò che vogliamo mantenere anche in futuro e quello per cui continueremo a lavorare…”.